Storytelling transmediale: Priya’s Shakti

Le narrazioni transmediali sono l’espressione letteraria che nasce dalla convergenza digitale dei linguaggi e dei mezzi di comunicazione, resa possibile dallo sviluppo delle tecnologie informatiche e di rete.

L’argomento è vasto e complesso ma per un ghostwriter l’attenzione al fenomeno deve restare alta, soprattutto per una caratteristica peculiare di queste narrazioni: il design della storia.

Le narrazioni transmediali sono il trionfo delle trame; accuratamente progettate e sviluppate attraverso diversi media: graphic novel, romanzi, cinema, video game, manifesti, siti internet, social network e chi più ne ha più ne metta. Il risultato finale non è solamente una storia complessa ed avvincente ma qualcosa di più: la costruzione di un vero e proprio mondo, all’interno del quale ci sono leggi e processi ben definiti e nel quale possono entrare ed uscire numerosi personaggi e anche i ‘lettori’, gli utenti delle piattaforme digitali  finiscono per giocare un ruolo essenziale.

Insomma una letteratura che ‘esplode‘ ed investe chi la fruisce, lo avvolge e lo tira dentro il proprio mondo come nella scena di ‘Poltergeist’

La definizione di Transmedia la dobbiamo a Henry Jenkins nel suo libro del 2006, Cultura Convergente. Qiu trovate la prefazione dei Wu Ming al libro.

Transmedia storytelling represents a process where integral elements of a fiction get dispersed systematically across multiple delivery channels for the purpose of creating a unified and coordinated entertainment experience. Ideally, each medium makes it own unique contribution to the unfolding of the story;

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Lo storytelling transmediale rappresenta un processo dove tutti integrità degli elementi che costituiscono una fiction (storia) sono sistematicamente dispersi attraverso diversi canali di distruzione con lo scopo di creare una esterienza di intrattenimento unificata e coordinata. idealmente ogni medium da il proprio peculiare contributo nello svolgeresi della storia

fonte: http://henryjenkins.org/2007/03/transmedia_storytelling_101.html

Essendo un’attività complessa, si stanno sviluppando una molteplicità di strumenti utili al design di storie transmediali, schemi, frameworks e applicazioni.

La prima cosa da registrare però è che la transmedialità tende a dissolvere il ruolo dell’autore sotto tanti punti di vista. E’ necessaria la collaborazione di molte figure per un design della storia efficace e sopratuttto la transmedialità lascia entrare nella storia i lettori e le loro storie.

Ogni tanto daremo uno sguardo a questi strumenti ma oggi, per spiegare semplicemente il concetto seguiremo una storia recente che ha fatto un uso intelligente del concetto di transmedia storytelling: quella di Priya’s Shakti

Prya è l’eroina protagonista di un fumetto che sta avendo un successo enorme in tutto il mondo. Priya è una ragazzina vittima di stupro in India che, grazie all’aiuto della dea Parvati, acquisisce un super potere e lo usa per girare l’India e lottare contro l’abuso delle donne e la cultura patriarcale che le esclude pur essendo vittima di violenza.

E’ un’operazione straordianria di storytelling in grado di ridare coraggio alle migliaia di ragazze e bambine vittime di abusi che non hanno il coraggio di denunciare a causa della vergogna e dell’ostracismo abietto della cultura patriarcale e maschisilita che affligge una parte della società Indiana.

Priya a cavallo di una tigre incute paura e rispetto e soprattutto perchè vittima, povera, ultima tra gli ultimi ,diventa una semi dea.

I suoi carnefici, vigliacchi non tollerano questa trasformazione, questo inganno. I vili non avrebbero avuto il coraggio di toccarla se lo avessero saputo prima.

Facendo leva sull’iconografia e la sconfinata mitologia Hindu, gli autori della storia transmediale hanno messo a punto una narrazione potente, creando uno strumento che ha colpito l’immaginario collettivo, ridisegnato l’immaginario religioso e nobilitato una tradizione culturale e filosofica che il ‘patriarcato‘ ha ridotto a  sub cultura in alcune zone del paese e che alimenta l’intollerabile violenza sulle donne. Priya non insegue i malvagi solo  nel fumetto ma anche su Twitter con l’hastag #standwithpriya

Le migliai di Pryia in India si raccontano

Le migliai di Pryia in India si raccontano

nel mondo della Realtà Aumentata

https://vimeo.com/112566627

sui muri delle città

Tutti questi strumenti potenziano i meccanismi di identificazione sui quali poggia la narrazione, a tal punto da sovvertire il rapporto tra autore e lettore.

Sulle piattaforme digitali infatti la storia di Prya si trasforma nella testimonianza delle donne che hanno subito la  violenza completando un cerchio che dal mito arriva alla realtà.

I punti di forza di questa narrazione sono numerosi. La potenza dei miti millenari su cui poggia; la forza dell’immagine e dell’iconografia Hindu che costituisce un vero e proprio ambiente. La drammaturgia che sta alla base dell’idea.

E’ una storia di redenzione e vendetta.

Che fa leva sull’immagine della dea Parvati e nel suo mito che bene si adatta a descrivere la condizione femminile in parte dell’India:

Nei Purana è narrata la storia del matrimonio tra Sati e Śiva, non approvato dal padre di lei, Daksha. Quando Sati scoprì del disgusto provato dal padre per il suo consorte si immolò gettandosi nel fuoco. Śiva conservò il corpo di Sati per lunghi anni, finché essa non si reincarnò in Parvati, figlia di Himavat[2]. (fonte Wikipedia)

Anche Sati/Parvati è stata una reietta. E’ una dea benevola ma possiede anche forme terrifiche, prima fra tutte quella della dea Kali.

Prya eredita tutto questo immaginario e lo consegna alle donne indiane dando loro forza e coraggio.

Costruire narrazioni che hanno questa forza da un’enorme soddisfazione e alleviano la percezione di inutilità che spesso ha chi scrive per mestiere.

Anche Bonaventura Bacco sta con Pryia.

Pensate alle vostre storie, se sono potenti, con la transmedialità possono letteralmente esplodere.

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